L’augurio pasquale di don Giovanni Baldo

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L’augurio pasquale di don Giovanni Baldo

Cari amici di Thiene,

Gesù, il misterioso dono del Figlio, della sua vita e della sua risurrezione, ha così profondamente segnato l’esperienza del mondo, che fin da subito questa realtà è stata accompagnata da un segno.
C’è un segno, infatti, che da quel giorno accompagna la vita degli amici del Risorto e delle pagine della storia. Talora nemmeno ce ne avvediamo … e certamente, nelle sue corse, “il mondo” neanche ci bada, se pur ne fosse a conoscenza. Ma è certo che in questi due millenni quel segno non s’è mai interrotto, sebbene spesso e da più parti si sia tentato di fermarlo…
Ma è troppo grande e troppo bello questo segno!
Talvolta la sua bellezza è impallidita (bisogna dirlo: più per nostra negligenza, che per altro!), ma è così grande la ricchezza che ne prorompe, che mai è tramontato.
Può perfino vivere dei periodi in cui viene considerato “fuori moda”, ma chi – anche solo per un po’ – se ne nutre, non smette di cercarlo. E sebbene solo col tempo se ne vedano i frutti nel proprio vissuto personale, quando si scopre di quale nutrimento ci rifornisce, quando ce ne accorgiamo, non si riesce più a farne a meno. No, non è una droga, anzi la sorpresa sta proprio in questo: che il nutrirsi di esso ci rende ancor più liberi!
Questo è il segno: la Comunità che celebra il Gesù vivo.
Da sempre proprio questo è il primo segno di Cristo Risorto.
Ogni domenica, giorno del Signore, la Comunità dei credenti si ritrova per lodare il suo Signore Risorto, per ringraziare il Padre di quel suo amore, che la vita del Figlio ci ha mostrato.
Con il passar del tempo uno s’accorge che quella Parola e quel Pane sono la propria forza nascosta, ciascuno si accorge che la bellezza della propria vita non nasce solo dalle proprie energie, ma sta in quel dono.
Dal giorno in cui Gesù è uscito vivo dalla tomba, ogni settimana, pochi o tanti che siano, i suoi amici sanno che Egli è vivo! È da Lui che respirano l’aria nuova per vivere anch’essi da “risorti”: è da lì che viene l’energia per andare oltre tutti i limiti umani, i propri errori, le durezze che s’incontrano, gli incidenti della vita, le ingiustizie che si soffrono… da lì ogni speranza e la fiducia per ripartire ogni giorno.
Si può essere anche tutti sconosciuti, l’uno accanto all’altro in quel momento, ma ci rendiamo conto di una fraternità ridonata, che c’è un domani, che siamo amati e che la vita ha una senso ed una bellezza che va al di là delle cose e, perfino, …della morte.
Buona Pasqua dunque, amici carissimi.
Già assaporando questa fraternità donata, anche se tra noi non ci conosciamo ancora tutti, auguro a ciascuno di ritrovare in pienezza i suoi doni pasquali, che ci permettono di appartenergli e di procedere nella vita con passo rinnovato.

don Giovanni Baldo