Il Palazzo Campanella

   LA STORIA

Il 27 marzo 1974 moriva nella sua casa il Dott. Francesco Campanella, Ispettore generale medico presso l’Alto Commissariato alla Sanità, che, insieme alle sorelle nubili Clorinda e Grazia, era proprietario del palazzo eretto dagli antenati in Piazza Plebiscito.

Aveva maturato il proposito di donare l’immobile alla Chiesa di San Pietro –  che era sprovvista di casa canonica – e l’aveva comunicato oralmente alle sorelle e agli altri fratelli e familiari. Morì però senza lasciare un testamento scritto. A questo punto con un galantomismo straordinario, pari al mecenatismo del Dott. Francesco, gli eredi decisero di realizzare la volontà del loro congiunto e in quello stesso anno (1974) donarono il terzo di loro spettanza.

Le due sorelle: Grazia (morì il 25 luglio 1975) e Clorinda (morì il 14 aprile 1980) provvidero a completare la donazione con un autonomo testamento.

Perfezionate le pratiche dell’accettazione, fu affidata la redazione del progetto di restauro agli architetti Ambrogio Aquilino e Giuseppe Romanazzi.

Ottenuta l’approvazione del progetto dalla Soprintendenza ai Monumenti di Bari furono realizzati: l’ascensore, il rifacimento delle tettoie, la sistemazione e l’arredamento di due appartamenti al secondo piano (per il parroco e il vice parroco) e l’allestimento di sale e aule per la formazione di adulti e ragazzi.

Quando nel 1212 Don Angelo Sabatelli subentrò nella cura d’anime di San Pietro si rese subito conto delle potenzialità inespresse del Palazzo Campanella e concepì il disegno strategico di realizzare, con un unico impegno, tutte le aule di catechismo di cui c’era bisogno, un’ampia sala per le riunioni di gruppi numerosi e le articolazioni ambientali necessarie per ospitare permanentemente la Caritas parrocchiale, il Centro di ascolto e la sede del Gruppo “Compagni di viaggio” per l’orientamento al lavoro.

Domenica 13 marzo 2016 con l’inaugurazione ufficiale, il sogno è diventato realtà, resa ancor più bella dal luminoso decoro restituito alle facciate del palazzo.

Va reso plauso pieno di ammirazione e gratitudine profonda, ai donanti Campanella, all’architetto Aquilino e maestranze e soprattutto a Don Angelo che con entusiasmo travolgente, sagacia e lungimiranza ha arricchito con questo gioiello la sua amatissima parrocchia di San Pietro.

16 marzo 2016, Comunità San Pietro