Educare al Vangelo

Educare al Vangelo

Prima di muovere i nostri passi nella riflessione e verso comuni assunzioni di impegno, come vescovi – ammaestrati dall’esempio dell’apostolo Paolo – desideriamo ringraziare il Signore per l’impegno di evangelizzazione profuso in questi anni. Benchè consapevoli delle fatiche, sappiamo che i doni dello Spirito di Dio sono stati abbondanti nelle nostre Chiese. Grazie per la diffusa domanda che emerge da tanti cristiani di una formazione seria e autentica. Grazie per la generosa azione di tanti presbiteri e diaconi; per le parrocchie e per chi in esse si impegna.

Grazie per le associazioni e i movimenti ecclesiali. Grazie ai genitori, che – non solo per tradizione – continuano ad apprezzare come importante per i loro figli l’educazione cristiana. Grazie per la presenza di insegnanti di religione cattolica nelle scuole. Grazie per la generosità di tutti coloro che si spendono come catechisti, nelle comunità. In particolare, pensiamo al grande numero delle catechiste: donne laiche, spesso mamme e nonne – che aggiungono questo servizio agli impegni lavorativi, professionali e familiari – e anche numerose consacrate, che con la loro presenza in questo ambito testimoniano la maternità spirituale della Chiesa.

Grazie, infine, per la creatività catechistica che ha contrassegnato l’Italia in questi quarant’anni: per la ricerca nei campi della teologia, della pedagogia e della comunicazione; per i numerosi convegni ed i momenti di formazione; per i tanti strumenti pubblicati, dai Catechismi nazionali, fino ai numerosi sussidi. Tutto un popolo cristiano – con varie forme di ministero, di coinvolgimento, di preghiera, di volontariato, di accoglienza e di generosità – ha reso e rende possibile l’impegno dell’annuncio e della catechesi nelle nostre comunità.

3 maggio 2015, demo-demo8