DONDO ……. UN PRETE PER TUTTI

Pubblicato giorno 31 maggio 2016 - Informatore Parrocchiale

In un pomeriggio triste e piovoso, sembrava che anche il cielo lacrimasse per la sua scomparsa, abbiamo celebrato il funerale di Don Domenico.

Si, lì c’era il suo corpo ma io ho subito immaginato che, chissà in quale dimensione e sotto quale forma il suo trascendente fosse già in gioviale connubio con qualche entità celeste vista la sua proverbiale idiosincrasia per la solitudine.

Erano ormai quattro lunghi anni che non lo vedevamo più considerato che l’ultima volta era stato in occasione dell’avvicendamento di Don Maurizio con Don Renato.

Ancora una volta, anche se con il volto palesemente sofferente, aveva abbozzato quel sorriso e quel profondo interessamento verso i suoi parrocchiani che non negava mai a nessuno ed in virtù del quale era diventato un punto di riferimento inamovibile.

Il Dondo, preferisco definirlo così visto che era l’appellativo con cui era ormai noto nella nostra comunità, era il classico prete che amava andare incontro alle persone attardandosi magari a colloquiare con loro per la strada ma soprattutto visitando le loro case soffermandosi a bere un buon caffè oppure a gustare, specialmente nei giorni festivi, un buon pranzetto in piena letizia cristiana.

E quante visite ai malati che purtroppo si avvicendavano nelle varie famiglie portando sempre una parola di conforto e soprattutto il grande dono dell’Eucarestia unitamente a quel suo innato carisma di simpatia e comunicativa .

Del tutto fantastico il suo feeling con gli adolescenti visto che per lui il famoso gap generazionale era un formula del tutto sconosciuta.

Potevi vedere i ragazzi corrergli incontro come usano fare i nipoti con un nonno del tutto speciale.

E il nostro non si lasciava certo pregare per intrattenerli con qualche storiella, scherzo o battuta congedandoli infine con quella sua formidabile stretta di mano che faceva inginocchiare perfino gli adulti.

Era anche un sacerdote di straordinaria cultura che aveva insegnato religione per molti anni al Cattaneo e di conseguenza conosceva molto bene le varie sfaccettature del mondo giovanile.

Anche le sue Messe erano molto intense con delle profonde omelie orientate prevalentemente verso il vero senso della vita.

Il Dondo era effettivamente un grande amante della vita tanto che soleva affermare di desiderare si un buon posto in cielo ma che sperava di arrivarci il più tardi possibile perché anche qui sulla terra si può già gustare un piccolo anticipo di paradiso se si vive con la gioia nel cuore e la disponibilità verso gli altri.

Ci sarebbero anche tanti curiosi aneddoti da raccontare ma occuperebbero tutto l’informatore parrocchiale, uno su tutti è quando, in sacrestia, ha messo la sciarpa della Juve vittoriosa sul Milan  sulla veste di Don Maurizio.

Grazie Dondo per la tua straordinaria attenzione per tutti, per le tue grandi qualità di servo del Signore e per tutta la gioia che hai saputo trasmettere a quanti ti hanno conosciuto e amato.

Siviero Milani